La musica come strumento di redenzione.
Erano anni che a Sanremo mancava il caso umano, il disgraziato di turno da esporre al pubblico ludibrio. Qui, per rifarci, eccone in un colpo solo addirittura 17!
17 ragazzini di strada approdati all’Ariston per dire no a droga e pistole, facendo venire a noi una gran voglia di impasticcarci, impugnare una pistola ed usarla per mettere fine a questo lamento straziante!
Sotto l’ala protettrice di Gigi Finizio e Gigi D’Alessio (autore del pezzo nonché patron del progetto) i guaglioncelli del disagiato quartiere napoletano di Scampia, lanciano il loro grido di speranza: oltre la camorra c’è di più!
L’intento, diciamocelo, è lodevole. Ma, scomodando qualunque luogo comune sulla napoletanità e la vita di strada, il tutto diventa involontariamente esilarante. Andare in motorino in tre senza casco; le sparatorie nei vicoli tra bande rivali; la serenata notturna col mandolino all’innamorata; l’arte di sapersi arrangiare per vivere all giornata.
Musica e speranza più che una canzone è sembra la trama di una sceneggiata anni 80 di Mario Merola e Nino D’Angelo.
Memorabili alcuni versi come “…cercamm 'o sole dint'a munnezza…” o “Senza casco a vvote affruntamm 'a morte pe'scemità…”.
Brividi. Che aumentano quando uno dei ragazzi si stacca dal gruppo e “reppa” emulando i 99 Posse.
Da sottolineare anche il fatto che tutti i 17 componenti contribuirono a rendere veramente unica la loro performance suonando ciascuno uno strumento: dal tamburello, alle maracas, dai legnetti ai coperchi di pentole. Terrificante. Per fortuna non c’era l’ombra di neanche un microfono ad amplificare questo guazzabuglio di sonorità buttate a caso.
Il pubblico Rai, notoriamente buonista, ebbe pietà e li traghettò fino alla semifinale. Dopodiché, una volta ritenuta compiuta la buona azione di facciata, gli sbattè fuori dal teatro.
Attendiamo con trepidazione il videoclip in stile "Un jeans e una maglietta".
Erano anni che a Sanremo mancava il caso umano, il disgraziato di turno da esporre al pubblico ludibrio. Qui, per rifarci, eccone in un colpo solo addirittura 17!
17 ragazzini di strada approdati all’Ariston per dire no a droga e pistole, facendo venire a noi una gran voglia di impasticcarci, impugnare una pistola ed usarla per mettere fine a questo lamento straziante!
Sotto l’ala protettrice di Gigi Finizio e Gigi D’Alessio (autore del pezzo nonché patron del progetto) i guaglioncelli del disagiato quartiere napoletano di Scampia, lanciano il loro grido di speranza: oltre la camorra c’è di più!
L’intento, diciamocelo, è lodevole. Ma, scomodando qualunque luogo comune sulla napoletanità e la vita di strada, il tutto diventa involontariamente esilarante. Andare in motorino in tre senza casco; le sparatorie nei vicoli tra bande rivali; la serenata notturna col mandolino all’innamorata; l’arte di sapersi arrangiare per vivere all giornata.
Musica e speranza più che una canzone è sembra la trama di una sceneggiata anni 80 di Mario Merola e Nino D’Angelo.
Memorabili alcuni versi come “…cercamm 'o sole dint'a munnezza…” o “Senza casco a vvote affruntamm 'a morte pe'scemità…”.
Brividi. Che aumentano quando uno dei ragazzi si stacca dal gruppo e “reppa” emulando i 99 Posse.
Da sottolineare anche il fatto che tutti i 17 componenti contribuirono a rendere veramente unica la loro performance suonando ciascuno uno strumento: dal tamburello, alle maracas, dai legnetti ai coperchi di pentole. Terrificante. Per fortuna non c’era l’ombra di neanche un microfono ad amplificare questo guazzabuglio di sonorità buttate a caso.
Il pubblico Rai, notoriamente buonista, ebbe pietà e li traghettò fino alla semifinale. Dopodiché, una volta ritenuta compiuta la buona azione di facciata, gli sbattè fuori dal teatro.
Attendiamo con trepidazione il videoclip in stile "Un jeans e una maglietta".
1 comment:
www.associazioneiragazzidiscampia.it
Leggi che lavoro che hanno fatto questi insegnanti e poi scrivi interventi satirici su una realtà che non conosci.
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