Quello del 1997 è stato l’ultimo grande Sanremo del ventesimo secolo. Da lì in avanti ci sarà davvero poco da ricordare. Ma che annata questa!
Primo, perché è stato l’ultimo Festival presentato dall’inossidabile Mike Bongiorno. Secondo, perché mai furono lanciati così tanti futuri big della canzone (Syria, Carmen Consoli, Nicolò Fabi, Nek, Paola e Chiara, Silvia Salemi, Alex Baroni). Terzo, perché in gara c’erano canzoni che, per un motivo o per l’altro entreranno nella storia come E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo o Papa nero dei Pitura Freska. Quarto perché vide il trionfo dell’ultimo vero, grande, indiscusso tormentone.
Fiumi di parole, la si può amare, la si può odiare ma non la si può non ricordare!
I Jalisse, duo formato dai coniugi veneti Fabio Ricci e Alessadra Drusian, per la verità partecipavano nella sezione Giovani. Il regolamento del Festival quell’anno prevedeva che le nuove proposte più votate durante la prima serata sarebbero stati di diritto promossi a Big. E così fu. Dopo la prima esibizione Jalisse vennero lettaralmente sommersi dai voti, ottenendo il passaggio di categoria. Da sconosciuti diventarono veri beniamini del pubblico, orfano del magico duo Al Bano & Romina.
A dirla tutta I Jalisse assomigliavano di più agli 883 perché se la bella Alessandra ce la metteva tutta a gorgheggiare come una pazza, il coniuge davvero non si capiva che facesse; faceva finta di cantare cantava, faceva finta di suonare e si limitava a muovere (fuori tempo) le spallucce.
“Fiumi di parole” affronta un problema tutt’ora attualissimo: l’incomunicabilità tra uomo e donna.
Riassunto: lui è un logorroico: parla, parla, parla ma solo di fisica quantistica, facendo morire di noia la sua lei, che non trova altro rimedio che mettersi i tappi nelle orecchie e meditare il suicidio:
Primo, perché è stato l’ultimo Festival presentato dall’inossidabile Mike Bongiorno. Secondo, perché mai furono lanciati così tanti futuri big della canzone (Syria, Carmen Consoli, Nicolò Fabi, Nek, Paola e Chiara, Silvia Salemi, Alex Baroni). Terzo, perché in gara c’erano canzoni che, per un motivo o per l’altro entreranno nella storia come E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo o Papa nero dei Pitura Freska. Quarto perché vide il trionfo dell’ultimo vero, grande, indiscusso tormentone.
Fiumi di parole, la si può amare, la si può odiare ma non la si può non ricordare!
I Jalisse, duo formato dai coniugi veneti Fabio Ricci e Alessadra Drusian, per la verità partecipavano nella sezione Giovani. Il regolamento del Festival quell’anno prevedeva che le nuove proposte più votate durante la prima serata sarebbero stati di diritto promossi a Big. E così fu. Dopo la prima esibizione Jalisse vennero lettaralmente sommersi dai voti, ottenendo il passaggio di categoria. Da sconosciuti diventarono veri beniamini del pubblico, orfano del magico duo Al Bano & Romina.
A dirla tutta I Jalisse assomigliavano di più agli 883 perché se la bella Alessandra ce la metteva tutta a gorgheggiare come una pazza, il coniuge davvero non si capiva che facesse; faceva finta di cantare cantava, faceva finta di suonare e si limitava a muovere (fuori tempo) le spallucce.
“Fiumi di parole” affronta un problema tutt’ora attualissimo: l’incomunicabilità tra uomo e donna.
Riassunto: lui è un logorroico: parla, parla, parla ma solo di fisica quantistica, facendo morire di noia la sua lei, che non trova altro rimedio che mettersi i tappi nelle orecchie e meditare il suicidio:
Mi aspetto mille scuse come sempre da te
Sei un fiume di parole dove anneghi anche me
Che bravo che sei, ma questo linguaggio da talk-show
Cosa c'entra con noi
Provo l'unico rimedio che adotto da un po'
La mia testa chiude l'audio, la storia la so
Sei fatto così, dovrei limitarmi oramai
A dirti di sì
Fiumi di parole
Fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore, se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Ora parla con lui
Tu che gridi in un dialetto che non è più il mio
Io che perdo il tuo rispetto, sarebbe meglio un addio
È come in un film, il classico film
Dove lei farà la pazzia
Fiumi di parole
Fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore, se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Ora parla con lui
Vorrei fermare un'immagine
Sentirla entrare dentro di me
Un tuo silenzio più complice
Vorrei...
Fiumi di parole...
Sei un fiume di parole dove anneghi anche me
Che bravo che sei, ma questo linguaggio da talk-show
Cosa c'entra con noi
Provo l'unico rimedio che adotto da un po'
La mia testa chiude l'audio, la storia la so
Sei fatto così, dovrei limitarmi oramai
A dirti di sì
Fiumi di parole
Fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore, se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Ora parla con lui
Tu che gridi in un dialetto che non è più il mio
Io che perdo il tuo rispetto, sarebbe meglio un addio
È come in un film, il classico film
Dove lei farà la pazzia
Fiumi di parole
Fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore, se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Ora parla con lui
Vorrei fermare un'immagine
Sentirla entrare dentro di me
Un tuo silenzio più complice
Vorrei...
Fiumi di parole...
Negargli il primo posto sarebbe stata una disonestà intellettuale.
Ci sono ancora un paio di cose pregevoli da dire su questo brano e I suoi interpreti.
Inanzitutto va detto che nonostante l’enorme favore del pubblico la vittoria fu molto contestata in quanto il duo venne accusato di aver plagiato Listen to your heart dei Roxette.
E poi mi preme ricordare che Fiumi di parole è stato l’ultimo brano italiano a partecipare al mitico Eurofestival (guardate qui la loro performance live).
Passata l’ondata di successo ottenuta con la vittoria di Sanremo, i Jalisse sparirono, puff, dissolti nel nulla. Almeno in apparenza. E invece, di soppiatto, hanno fatto tante cose bellissime in questi anni: una canzone dedicata alla beatificazione di Padre Pio, la musica d’attesa per una compagnia romana di taxi, nonché il brano "Fede nell'amore (Pietro ama Halima)" dedicato alla pace nel mondo e alle differenze di credo religioso, cantato alla Farnesina alla presenza di Gianfranco Fini!
2 comments:
bhe' diciamo che la canzone e' la fotocopia di "listen to your heart" dei Roxette! per chi non se la ricorda ecco il video (http://www.youtube.com/watch?v=8z24ncc2qXI).
cheers!
Vikk
http://orrorea33giri.blogspot.com/
Great reaad thank you
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