Wednesday, March 12, 2008

Enrico Cifiello - Un bacio alla mia età (1987)

Occhei, due settimane sono state sufficienti per far ossigenare il cervello dopo dopo la stressante settimana festivaliera. Per agevolare l'uscita dall'empasse vi ho appositamente riservato questo diamante grezzo, questo caviale selvaggio del mar Caspio, questo tartufo bianco delle Langhe. Sì, forse quella del tartufo è la metafora migliore per descrivere quale rara prelibatezza sia Enrico Cifiello, che nel 1987 partecipò nella categoria Giovani a soli 13 anni, inaugurando l'era moderna del fenomeno "colonia marina dello Zecchino d'oro", che vedrà tra le sue più inquietanti emanazioni i Gazosa, Alina (che con i suoi 12 anni e un abbigliamento da cubista di discoteca polacca causò non poche polemiche), e soprattutto la Tatangelo che pre-trucco da teatro kabuki riusciva a dimostrare solo il doppio dei suoi 15 anni.
Ciò nonostante il piccolo Enrichetto è naufragato nell'oblio per tutti questi anni. E davvero non me ne spiego il motivo perché aveva tutte le carte in regola per sfondare: presenza scenica degna del più consumato chansonnier, abbigliamento iper trendy (guardate la copertina del suo album per farvene un'idea), sorriso accattivante ma soprattutto una vocione adulto e impostatissimo. Insomma, un discreto baby fenomeno da baraccone. Per non parlare del pezzo: Un bacio alla mia età è un inno ai primi turbamenti ormonali descritti con maliziosa ingenuità in versi memorabili come "...ti terrò stretta finché non diventi donna...
baby vedrai ce ne andremo insieme, menta in bocca pelle d'albicocca tu, prendimi dai..." ficcati su una base musicale degna di uno spogliarello in un night club di provincia.
Godetevi il video dell'esibizione cantandoci sopra!

Un bacio alla mia età
è come un gusto nuovo
mangio una mela e poi
con te io ci riprovo
ti terrò stretta finché tu
tu non diventi donna
con me non soffrirai
non lo scordare mai
Un bacio alla mia età
è una promessa vera
voglio vedere se
sei tu la più sincera
La primavera che verrà
io sarò già più grande
devi aspettarmi sai
non lo scordare mai
Baby vedrai
ce ne andremo insieme
menta in bocca
pelle d'albicocca tu
prendimi dai
con l'amore che puoi
Baby vedrai
più nessuno
potrà fare il cretino
ti sarò vicino sì
sceglimi dai
dammi l'amore che puoi
Stanotte io non dormirò
ti aspetterò domani
pensaci pure un po'
ma poi non dormirò
Baby vedrai
ce ne andremo insieme
menta in bocca
pelle d'albicocca tu
prendimi dai
con l'amore che puoi
Baby vedrai
più nessuno
potrà fare il cretino
ti sarò vicino sì
sceglimi dai
dammi l'amore che puoi
dammi l'amore
con tutto l'amore che puoi
dammi l'amore
con tutto l'amore che puoi

L'effetto è drammaticamente simile a quello di un'esibizione a Piccoli fans, il programma dove bambini ipertiroidei imitavano i loro grandi idoli. Infatti le studiatissime mossette, gli ammiccamenti, la gambetta che batte il tempo sono talmente pronunciati da apparire come uno scimmiottamento di chissà quale degli idoli del piccolo interprete (Julio Iglesias? Toto Cutugno? Riccardo Fogli?). E probabilmente proprio l'eccessiva sicurezza mostrata sul palco non intenerì granché la giuria, dimostrando che non sempre l'età è inversamente proporzionale alla quantità di voti. Il piccolo Enrico arrivò solo quinto (per la cronaca, vinse il promettente cantautore trentenne Michele Zarrillo).
Ci tengo moltissimo a ricordare che Un bacio alla mia età era scritta, tra gli altri, da Silvio Testi, marito di Lorella Cuccarini, nonché autore di pietre miliari nella storia delle sigle televisive come Cicale, Sugar sugar, Disco bambina, La notte vola, solo per citarne alcune.
Ma siccome una giustizia divina esiste, Enrico ha avuto la sua rivincita: incompreso in Italia, è volato nel paese da sempre più avvezzo a pigliare per buona qualunque cosa provenga dall'italico suolo e ha avuto il successo che meritava, cantando negli hotel di Las Vegas con "l'esotico" nome di Harry Cifiello. Lì è stato notato da Michele Torpedine, già manager di Zucchero e Bocelli, che a metà 2007 lo riporta in patria facendolo ospitare addirittura da Fiorello a Viva Radio 2. Sarebbe lecito credermi una una mitomane e invece guardate il video che ne testimonia la partecipazione al celebre programma. Sì, Cifiello è quello che sembra il sosia ufficiale di Mario Venuti! Da notare che, nonostante la presenta di Pippo Baudo, presentatore del Festival nel 2007, nessuno ricordi la sua partecipazione alla manifestazione canora... pazzi!
Ora si parla di un possibile duetto tra lui e Fiorello. Se c'è la cover di Un bacio alla mia età giuro che lo compro!

Saturday, March 01, 2008

Sanremo 2008 - ARMAGEDDON

Prima di parlare della classifica è necessario qualche doveroso commento in generale sulla serata.

Ho sentito che giustizieranno Alì il chimico. E con Pippo Baudo che vogliamo fare?
Perché questa puntata finale ha dimostrato di possedere tutti quanti i requisiti per essere definita un'arma di distruzione di massa. E pure ad ampissimo raggio d'azione, grazie all'Eurovisione.
I tempi lunghi, principale causa dell'enorme calo d'ascolti, non sono stati ridotti come promesso. Anzi... a mezzanotte non avevano ancora cantato nemmeno la metà dei big.
Non parliamo poi della PRESTIGIOSISSIMA giuria di qualità (maddeché? Manco la comodità delle poltrone riuscirebbero a giudicare sti deficienti... con tutto il rispetto) composta da Fabrizio Frizzi, Tiziana Ferrario, Giampiero Mughini, Martina Colombari, Emilio Fede, Gloria Guida, Mariolina Simone e Eleonora Abbagnato. Non uno straccio di musicista, manco della domenica! E via libera ai 10 per Minghi, per la Tatangelo, per Fabrizio Moro, con il quale la geniale Mariolina Simone si congratula personalmente (sempre nel massimo rispetto della regola non si devono influenzare le votazioni, eh?) perché "ogni volta che canti è come un pugno nella stomaco, una grande emozione!". Pugno nello stomaco? Ah, ecco perché mi viene sempre da vomitare ogni volta che sento che il suo pezzo! Grazie al cielo, pensavo di avere preso l'influenza intestinale!
Sempre la Simone fa incazzare perfino il pacioso Giò Di Tonno (che le risponde a tono dimostrando di sapere il fatto suo) dicendo che non ha dato un voto alto alla canzone perché secondo lei non è un brano adatto alla radio.
Andrà ancora peggio a Frankie Hi Nrg si beccherà pure un 4 da Magalli (che commenterà il voto dicendo che il suo testo è strampalato e senza senso) e del paraculo da Fede.
E per finire in bellezza l'elenco delle nefandezze della giuria, di cattivissimo gusto la standing ovation a Cammariere, che viene anche "gratificato" dalla chiara predilezione di Baudo per lui, nonché dalla battura di Chiambretti "Mi pare Chiaro che ormai i giochi siano fatti".

Le uniche note intonate?
-Elio e le storie tese, che si esibiscono vestiti da damerini del 700 interpretando "Largo al factotum", la celebre aria de Il barbiere di Siviglia, con una gigantografia del magnifico Mangoni alle loro spalle (la vooooooglio!).
-Tricarico che prima dell'esibizione dice "stronzo" nel microfono, verosimilmente rivolto a Baudo (ma stamattina, in un'intervista radiofonica, ha detto che era rivolto a Chiambretti - grazie ad Alberto per la segnalazione), interpretando i desideri di tutti i lettori di questo blog. È lui il vincitore morale di questo Festival. Grazie Francesco!

E ora i premi.

Premio della sala stampa: Loredana Bertè
Premio della critica "Mia Martini": Tricarico

Congratulazioni vivissime a tutti e due!

Ecco la classifica letta dal notaio sosia ufficiale di Gianni Togni (come già successe nella scorsa edizione, dall'undicesimo posto in giù non vengono resi noti i posizionamenti):

10° posto: Eugenio Bennato
09° posto: Little Tony
08° posto: Gianluca Grignani
07° posto: Sergio Cammariere
06° posto: Paolo Meneguzzi
05° posto: Finley
04° posto: Toto Cutugno
03° posto: Fabrizio Moro
02° posto: Anna Tatangelo
01° posto: Giò Di Tonno e Lola Ponce

Cosa posso dire? Si commenta da sola e ribadisce ancora una volta, ce ne fosse stato bisogno, quanto la cultura musicale media del nostro paese sia mediocre, superficiale, basata pochissimo sull'orecchio e troppo sull'occhio. A chi pensa che i risultati siano inspiegabili basta ricordare che il peso maggiore sulla graduatoria finale l'ha avuto il famigerato televoto tramite sms, chiaramente rivolto ad un'utenza under 20, ed ecco qua spiegato il sesto posto di Meneguzzi, il quinto dei Finley e il terzo di Moro.
Povero Cammariere: finire alle spalle di Meneguzzi è quasi peggio che cadere in una cisterna di letame.
Voglio spezzare, invece, una lancia in favore di Giò Di Tonno e Lola Ponce. Non meritavano di vincere, è vero, ma preso atto che una vittoria dei miei beniamini Tricarico, Frankie, Gazzè, Bertè era cosa utopica, meglio il podio più alto a loro che al mascherone puttantour Tatangelo. E in fondo, per i fottuti nostalgici come me, c'è aria di Jalisse in questo trionfo. E se non è un buon motivo questo...

Sanremo 2008 - La quarta serata ovvero "SANREmoccia"

Hanno vinto il duo Federico Moccia e Nicolas Vaporidis. O meglio, hanno vinto i Sonohra, ma tanto è la stessa cosa.

Riguardo ai giovani, credo di aver già chiaramente espresso molto chiaramente il mio pensiero: il vuoto pneumatico. Però, dopo lunghe riflessioni, qualche pregio ai Sonohra devo riconoscerlo. Eccolo:

-Meglio i Sonohra di Jacopo Troiani, perché quantomeno non si presentano sul palco con le Superga ai piedi.
-Meglio i Sonohra dei La scelta, perché quantomeno non citano gli insensati "indiani metropolitani" nella loro canzone.
-Meglio i Sonohra di Ariel, perché in confronto a lei, anche le loro mesciature riescono a sembrare un po' meno tamarre.
-Meglio i Sonohra di Giua, perché nella classifica dell'insignificanza lei è iscalzabile dal primo posto.
-Meglio i Sonohra dei Milagro, perché di Zero Assoluto ce ne bastano due.
-Meglio i Sonohra di Valerio Sanzotta, perché la sua imitazione di Bod Dylan è ributtante.
-Meglio i Sonohra di Frank Head, perché senz'altro si lavano di più.