Un’icona imprescindibile degli anni 80 italiani. Imprescindibile come le Fast food girl del Drive In, il Tenerone, le borse Naj Oleari, le Big Babol, le cotonature di David Hasselhof in Supercar : l’immagine di quel ragazzino con la voce d'adulto, bello come Gesù e grondante di sudore nel suo elegantissimo smoking, che sul palco dell’Ariston cantava con movenze da consumato chansonnier quello che sarebbe diventato il più grande successo dell’anno.
Luis Miguel sarebbe diventato il simbolo del Sanremo del 1985 nonché mito di un'intera generazione.
Padre messicano e madre italiana, classe 1970, Luis Miguel Gallego Basteri a 12 anni era già una superstar nel natio Sudamerica grazie a un filmetto simil "Un jeans e una maglietta" che lo fece conoscere al pubblico. La partecipazione alla manifestazione canora più famosa d’Italia, a soli 15 anni, doveva servire come trampolino di lancio per l’Europa. Per l’occasione venne scelto un pezzo scritto nientepopodimeno che da sua eccellenza il maestro Toto Cutugno, un nome una garanzia di un secondo posto assicurato. E così fu: Noi, ragazzi di oggi si classificò al seconda, ma fu senza dubbio la vincitrice morale, nonché campione di vendite nella nostra penisola.
Il pezzo non sarebbe nemmeno così terribile se solo non avesse avuto drammatiche pretese di inno generazionale grazie ai ridondanti, nonché involontariamente ridicoli, versi (la "zampata" di Toto si fa notare come sempre), come “…puoi farci piangere ma non puoi farci cedere. Noi, siamo il fuoco sotto la cenere…”.
Luis Miguel sarebbe diventato il simbolo del Sanremo del 1985 nonché mito di un'intera generazione.
Padre messicano e madre italiana, classe 1970, Luis Miguel Gallego Basteri a 12 anni era già una superstar nel natio Sudamerica grazie a un filmetto simil "Un jeans e una maglietta" che lo fece conoscere al pubblico. La partecipazione alla manifestazione canora più famosa d’Italia, a soli 15 anni, doveva servire come trampolino di lancio per l’Europa. Per l’occasione venne scelto un pezzo scritto nientepopodimeno che da sua eccellenza il maestro Toto Cutugno, un nome una garanzia di un secondo posto assicurato. E così fu: Noi, ragazzi di oggi si classificò al seconda, ma fu senza dubbio la vincitrice morale, nonché campione di vendite nella nostra penisola.
Il pezzo non sarebbe nemmeno così terribile se solo non avesse avuto drammatiche pretese di inno generazionale grazie ai ridondanti, nonché involontariamente ridicoli, versi (la "zampata" di Toto si fa notare come sempre), come “…puoi farci piangere ma non puoi farci cedere. Noi, siamo il fuoco sotto la cenere…”.
"Noi, ragazzi di oggi, noi
Con tutto il mondo davanti a noi
Viviamo nel sogno di poi
Noi, siamo diversi ma tutti uguali
Abbiam bisogno di un paio d'ali
E stimoli eccezionali
Puoi farci piangere
Ma non puoi farci cedere
Noi, siamo il fuoco sotto la cenere
Puoi non comprendere
Qualcuno ci può offendere
Noi, noi sappiamo in cosa credere
Devi venire con noi
Siamo i ragazzi di oggi noi
Dai coloriamo questa città
E poi vedrai che ti piacerà
Siamo noi, siamo i ragazzi di oggi noi
I veri amici che tu non hai
E tutti insieme si può cantare
Ragazzi di oggi, noi
Noi sappiamo in cosa credere
Ragazzi di oggi noi
Siamo il fuoco sotto la cenere
Non farti prendere
Da questo eterno attendere
Noi, siamo quello che può succedere
Non fare spegnere
La voglia che hai di ridere
Noi, siamo quelli in cui tu puoi credere...
Devi venire con noi
Siamo i ragazzi di oggi noi
Dai coloriamo questa città
E poi vedrai che ti piacerà
Siamo noi , siamo i ragazzi di oggi noi
I veri amici che tu non hai
E tutti insieme si può cantare
E poi vedrai che ti piacerà…"
Con tutto il mondo davanti a noi
Viviamo nel sogno di poi
Noi, siamo diversi ma tutti uguali
Abbiam bisogno di un paio d'ali
E stimoli eccezionali
Puoi farci piangere
Ma non puoi farci cedere
Noi, siamo il fuoco sotto la cenere
Puoi non comprendere
Qualcuno ci può offendere
Noi, noi sappiamo in cosa credere
Devi venire con noi
Siamo i ragazzi di oggi noi
Dai coloriamo questa città
E poi vedrai che ti piacerà
Siamo noi, siamo i ragazzi di oggi noi
I veri amici che tu non hai
E tutti insieme si può cantare
Ragazzi di oggi, noi
Noi sappiamo in cosa credere
Ragazzi di oggi noi
Siamo il fuoco sotto la cenere
Non farti prendere
Da questo eterno attendere
Noi, siamo quello che può succedere
Non fare spegnere
La voglia che hai di ridere
Noi, siamo quelli in cui tu puoi credere...
Devi venire con noi
Siamo i ragazzi di oggi noi
Dai coloriamo questa città
E poi vedrai che ti piacerà
Siamo noi , siamo i ragazzi di oggi noi
I veri amici che tu non hai
E tutti insieme si può cantare
E poi vedrai che ti piacerà…"
E ora godetevi il video della performance live, imparandone tutte le favolose mossette!
Ragazzine impazzite, imponenti servizi di sicurezza, alberghi assediati dalle fans: scene che, prima di allora, si erano viste solo per Simon Le Bon. Ma che, ahimè, durarono solo fino alla fine dell’anno. Luis decise infatti di escludere l’Italia dai suoi progetti, per dedicarsi interamente ai mercati di lingua spagnola. E nonostante nel nostro paese non sia mai più apparso, Luis Miguel è tutt’oggi il più grande cantante sudamericano, capace di vendere milioni di copie e vincere numerosi Grammy.
3 comments:
Ma la frase 'SIAMO I RAGAZZI DI OGGI...' al posto di 'noi, ragazzi di oggi noi' non ti dice niente? L'anno prima di Luis Miguel sai chi vinceva tra i giovani? Eros Ramazzotti con 'Terra Promessa' che iniziava con la suddetta frase, clonata l'anno dopo dal bamboccetto sudato in frack. E sai chi vinceva nello stesso 85 nella sezione big? Ancora Eros con 'Una Storia Importante' poi nell'album 'Cuori Agitati' (sinonimo dei 'ragazzi di oggi'), e l'anno dopo ancora con 'Adesso tu' dell'album Nuovi Eroi (sempre ragazzi di oggi) ... tutti testi che parlavano del cosìdetto disagio giovanile che emergeva negli anni 80 , solo che i testi di Eros erano anche romantici, e non venivamo da un biondino 12enne già miliardario (ma ve le ricordate le foto su Cioè nella sua piscina d'ORO?? io sì! e avevo meno di 10anni!!)... era ovvio che Luis soccombesse, xchè lasciamelo dire i primi 3 album di Eros sono dei gran begli album... E tu Lius: inutile che prima mi vieni a dire ragazzi di oggi noi, noi sappiamo in cosa credere, e poi ti presenti con la piscina d'oro! i veri amici che tu non hai.. hai ragione non ho amici con le piscine d'oro a 15anni!... vabè, menomale che è durato un anno solo!
Mi ricordo che diceva di possedere 50 camicie e posava nelle foto sempre con la mano penzolante, e questo suo vezzo fece nascere una leggenda secondo cui avesse una mano paralizzata.
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