Friday, October 27, 2006

Jovanotti - Vasco (1989)

Lorenzo Cherubini, AKA Jovanotti, aveva appena 23 anni quando ebbe l’onore di salire sul palco del teatro Ariston per gareggiare nella sezione Big. E nonostante quell’aria da tamarro fracassone scapestrato, in realtà doveva essere uno di quelli che chiamano la mamma almeno due volte al giorno, si coprono bene prima di uscire e non bevono mai nulla che non sia sanguinella Guizza. Perché altrimenti non si spiega quest’inno al buonismo in salsa rock che è Vasco. Jovanotti sale sul palco con jeans strappati a cavallo basso, i calzini di spugna, il cappellino storto, saltellando da una parte all’altra del palco come un grillo drogato, cantando cosa? Ma è ovvio: quanto è fico uscire la sera divertendosi sì, ma usando la testa!
Riuscendo a stonare tutta, e dico tutta, una canzone interamente parlata (impresa da Guinnes dei primati riuscita, prima di allora, solo a Romina Power), Lorenzo lancia il suo appello a questo Vasco, incarnazione mitologica del bulletto senza regole: non sputtanare tutti I giovani giudiziosi come me con le tue bravate, altrimenti la mamma non mi fa più andare la sera in oratorio!
Educativo come un documentario di Licia Colò.

Eccovi lo splendido testo scritto dallo stesso interprete assieme al suo scopritore, Claudio Cecchetto.

"Vai così, è una figata
Perché una storia così non c'è mai stata
Che ci ammazziamo, ci divertiamo, facciamo i scemi
E qualche volta pensiamo
Non c'è problema è tutto ok
Numero uno, faccio quello che farei
E quando torni facciamo festa
Senza nessuno che ci lasci la testa
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli che alla notte ritornano alle tre
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli come te, per quelli come me

Oh, mamma stasera esco prendo la moto, sì,
Ma senza casco
Andiamo in centro, viene anche Vasco
Torno tardissimo, fuori fa fresco
Sì che sto attento, io son mica matto,
E' tutto a posto, vai, tu vai a letto,
Tu e le tue amiche m'avete rotto
Siete voi, siete voi che avete capito tutto
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli che alla notte ritornano alle tre
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli come te, per quelli come me
E invece Vasco questa sera non c'è
Chissà perché fratello ce l'hai con me
Oh, dimmi con chi sei, da un po' non ci sei mai
Vasco, tu sei noi non ci sputtanare, dai
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Perché io non mi fido di chi non suda mai
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Che mica ci facciamo tradire dai guai
Vai così, vai così
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli che alla notte ritornano alle tre
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Per quelli come te, per quelli come me
No, Vasco no, Vasco, io non ci casco
Sudi o no, sudi o no"

Un brano così didattico non poteva non meritarsi un ottimo piazzamento e infatti arrivò, a sorpresa, quinto, sgominando pezzi da novanta come Marisa Laurito, Gigi Sabani e Francesco Salvi. Accipicchia.

“Vasco” venne inserita nel mitico album La mia moto, record di vendite in quell’anno. Da lì a poco Jovanotti avrebbe cominciato il graduale distacco da Cecchetto e la trasformazione a Che Guevara dei poveri.
Tutto sommato lo preferivamo quando gridava “gimme five” a chiunque.

6 comments:

Anonymous said...

non capisci un tubo!jovanotti for president

Anonymous said...

Ma dai che sta canzone è proprio una cagata e poi Jovanotti era il primo a drograsi come un dannato - te lo ricordi a "1,2,3 Jovanotti!" quando salì sul palco strafatto gridando "E DOMANI MI COMPRO LA MOTO CON I VOSTRI SOLDI!!! YEEEAH!"

Anonymous said...

Bravo, bella secensione.
Mi piace il tuo blog!!
Anonimo75

Anonymous said...

Jovanotti che canta una canzone su Fiasco Rossi? BUAHAHAHAHA!!! Mi mancava!!!

serranda2 said...

bravo

Anonymous said...

Jovannotti, nella vita Lorenzo Cherubini, "cacciandogli il santo battesimo" (come diceva mia nonna) è uno tra i più insulsi cantanti che il panorama italiano abbia sfornato negli ultimi vent'anni. Non solo è assolutamente privo di significati quello che (pseudo)canta ma ci ammorba con ovvietà degne dei baci Perugina e deamicisiane smielature famigliari. Solo che lo fa da "eternoventenne fico" e le ragazze, si sa, sono quello che sono e i ragazzi, pur di accaparrarsi qualche "pelo", le seguono a ruota accondiscendendone l'idolatria. Meglio Vasco che canta quello che è, senza finzioni, e dimostra senza vergogna la sua età e quello che è!
Nonostante ciò, ho regalato su insistente richiesta a mia figlia il dvd del suo ultimo concerto. Sic!