Sunday, August 27, 2006

Giacomo Celentano - You and me (2002)

Si, il nome è quello della nota tariffa Vodafone, ma la canzone non ha mai alimentato alcun dubbio di intrallazzo multinazional-telefonico: sarebbe stata troppo brutta perfino per l'azienda che osò utilizzare un anno prima www.mipiacitu dei Gazosa.

Al Festival del 2002, Giacomo Celentano, faccia pulita, bandana fuori moda e camicia che mamma Claudia Mori aveva dimenticato di stirare, si dimenò come Bingo Bongo con la sciatica, imitando come poteva la voce nasale del padre (ma, a questo punto, non si esclude l'ipotesi che l'imitazione fosse di Peppino Di Capri).
La canzone è profonda come una tazzina da caffè: lui e lei si amano nonostante qualche piccola incomprensione, che poi scopriremo dovuta al fatto che evidentemente Giacomo ha un cellulare di merda che prende poco e quindi non è mai raggiungibile.

"Prima l'amore e poi cos'è
Quel sentimento che ci porta via
Tra le risate e tanta nostalgia
Che insegue la realtà
Che poi ci svelerà
Che l'amore è lealtà
You and me... l'amore è fatto così
Can't you see... ma se lo vuoi anche tu
You and me... will be together well"

Ma la vera raffinatezza del brano è l'inserimento di un finto messaggio lasciato alla segreteria telefonica del cellulare, dove la ragazza del cantante gli vomita addosso, rigorosamente in rima, le sue paturnie:

"Jack, Jack, è da un'ora che ti chiamo
E vorrei dirti che ti amo
Si posson fare tanti errori
lo sai anche tu che...
sei un po' fuori
E sono stanca di aspettare
Un tuo gesto, un tuo verso...
Perchè adesso devi dire
Se ci sei, o se ti ho perso
Nel mio futuro ci sei tu
Nel presente solo tu
E' da un'ora che ti chiamo
Perchè nonostante tutto sai... ti amo"

Al Festival, per rendere l'esibizione (gustatevela cliccando qui) di Celentano Jr ancora più bella, compariva sul palco una ragazzetta con cellulare in mano, Zainetto Invicta e abiti rubati dal set de I ragazzi della terza C, e con un playback che gridava vendetta, simulava una telefonata al cantante.
Un vero e proprio happening d'avanguardia, naturalmente incompreso dalle giurie popolari che lo scaraventarono all'ultimo posto.
Il giovane interprete (che all'epoca aveva 36 anni... sic!) ci rimase così male che abbandonò il dorato mondo del pop italiano.
Ora pare si dedichi alla musica religiosa. Da Sanremo a Radio Maria: questo sì che si chiama far carriera!

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