Nel 2001 lo Zecchino d'oro si trasferisce sul palco del teatro Ariston e riesce a cambiare nome in Festival di Sanremo. Al confronto, il Festival dell'anno prima pareva Woodstock! Primi classificati nella sezione giovani i mitici Gazosa che tutti più o meno ci ricordiamo. Terzi classificati Fracesco & Giada (anch'essi prodotti da Caterina Caselli, come i compagni d'asilo Gazosa), che per nostra fortuna nessuna ricorda più. Strano, perché la canzone era così deliziosamente orecchiabile! Sarà merito del titolo, semplice, impattante, oserei dire quasi futurista: TURUTURU. Probabilmente un omaggio dei due interpreti alla musica pantonale d'avanguardia di Schoenberg.
Parola dall'oscuro significato che comunque riempie gran parte del testo.
Parola dall'oscuro significato che comunque riempie gran parte del testo.
"Oggi ho un turuturuturu per la testa
Che fa turuturuturu e non mi passa..."
Che fa turuturuturu e non mi passa..."
Si parla di amori adolescenziali. Lei ama lui e quando lo vede sente sto "turuturu".
Lui ama lei e sente sto "turuturu". Ebbasta!!! Confidatevi il vostro amore e facciamola finita con questo "turututu".
No, aspettate! La canzone ha un colpo di scena:
"Se c'è ancora un turuturu per la testa
E' perché se t'innamori quello resta.
Ogni giorno viene a farti compagnia,
Neanche il vento se lo può portare via.. "
E' perché se t'innamori quello resta.
Ogni giorno viene a farti compagnia,
Neanche il vento se lo può portare via.. "
Ah, ma allora è proprio un problema dell'udito! Se ce lo dicevate prima un otorino lo si trovava subito! Da segnalare che un titolo più bello di questo lo proporranno, pochi mesi dopo (estate del 2001), nuovamente i Gazosa con la fan-sta-sti-ca www.mipiacitu.
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