Thursday, February 18, 2010

Sanremo 2010 - La terza serata, ovvero: pere, pesche miracolose e altri frutti appuntiti messi in luoghi impropri.

Serata di ripescaggi: i cinque BIG eliminati nelle precedenti serate ripropongono i loro bellissimi brani duettando con un'ospite italiano o straniero. A decidere chi potrà tornare in gara sarà il pubblico a casa tramite televoto. Quindi potremmo anche chiudere la televesione ed andare a dormire perché tutto è già perfettamente scritto. Ma perché mai lasciar perdere l'opportunità di farmi venire una dissenteria fulminante riascoltando la voce di Emanuele Filiberto? Quindi andiamo avanti e passiamo alle esibizioni.

Toto Cutugno con Belem Rodriguez: va in scena un match epico: STONATURE DI TOTO vs LE PERE DELLA RODRIGUEZ. Le stonature vincono per ko alla prima ripresa.

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con Le Divas: i nostri tre eroi monarchici portano sul palco un quartetto di sedicenti soprani strappone prestate loro da papà Vittorio Emanuele (a Pupo avrà regalato anche qualche videopoker?), ma avrebbero certo fatto migliore figura chiedendo in prestito ad Arisa le sorelle Marinetti. Meriterebbero l'impiccagione in piazzale Loreto e invece vengono RIPESCATI. D'altra parte per un popolo che si ostina a votare Berlusconi questa è normale amministrazione.

Valerio Scanu con Alessandra Amoroso: la Sony, autentica S.P.E.C.T.R.E. dell'industria discografica terroristica mondiale, mette in atto un piano criminale raffinatissimo, sfruttando a suo favore le debolezze dell'avversaria EMI, reduce dalla Caporetto del cavallino vincente Scanu, prestandogli la sua agente speciale sotto copertura Alessandra Amoroso. Va così in scena "Maciste contro il Grande Puffo". Perché la Amoroso, altra figlioccia di Maria, non è certo un talento miracoloso, ma a confronto di Scanu appare Dionne Warwick. La Amoroso appare sul palco a canzone iniziata come Anna Oxa in duetto con Fausto Leali ai tempi di Ti lascerò (quasi a dire "sono io la vera diva, stronzo!"), pettinata come Plastic Bertrand negli anni d'oro, e appare subito chiara una cosa: se il brano l'avesse portato in gara lei sarebbe arrivata prima. Il RIPESCAGGIO è scontato. Così come anche l'ottimo piazzamento che avrà Scanu in finale, grazie al supporto del pubblico a casa. C'è un lato positivo in tutto questo: potremo vedere ancora un volta il maestro Beppe Vessicchio dirigigere l'orchestra e sognare di affondare la mano nella sua folta barba per vedere se dietro è nascosto il passaggio per una dimensione parallela.

Sonohra con Dodi Battaglia: Due poppanti ed uno zombi. Primo, e speriamo anche ultimo, grande esperimento di nichilismo discografico.

Nino D'Angelo e Maria Nazionale con Ambrogio Sparagna e le Voci del Sud: Nino e Maria portano sul palco un nutrito gruppo di rappresentanti canori delle regioni del sud d'Italia e il musicologo Ambrogio Sparagna, ma la canzone è già sufficientemente caciarona di suo e l'effetto ottenuto è traducibile in queste semplici parole: UN GRAN BORDELLO DA FIERA PAESANA. Allora tanto valeva portare Tullio De Piscopo e Tony Esposito con il loro pentolame. Il pezzo, comunque, è l'unico che meriterebbe davvero il salvataggio, semplicemente perché Nino è Nino. E se proprio vogliamo dirla tutta, la Nazionale questa sera è splendida.

È passata da un pezzo la mezzanotte quando vanno finalmente in scena le utime cinque Nuove Proposte. Tutto questo ritardo per rendere omaggio alla salma di Nilla Pizzi, portata in scena su un carrellino come il dottor Hannibal Lecter.

Jessica Brando - Dove non ci sono ore: essendo minorenne, secondo il regolamento di retaggio fascista non può cantare in diretta e viene mandato un bruttissimo filmato realizzato durante le prove dove manca soltanto la donna delle pulizie dell'Ariston che le ramazza intorno. Scandaloso. E siccome non c'è fine al peggio la Clerici tenta di mettere una toppa che si rivela peggiore dello strappo da rammendare, dicendo tra le righe che sarebbe giusto votarla per premiare questa penalizzazione. La Brando finisce per QUALIFICARSI facendo suo malgrado la figura della raccomandata. Ed è un peccato perché se la sua canzone è abbastanza brutta e scolastica, in compenso la sua voce da dei punti anche a molti big in gara.

Nicolas Bonazzi - Dirsi che è normale: al centro di un piccolo giallo nei giorni precedenti perché pare avesse incautamente pubblicato sul suo MySpace il brano in gara. Chi se ne frega, tanto sfido chiunque a capire anche una sola parola del Bonazzi. Imita i vocalizzi di Tiziano Ferro, ma la sua vistosa ERRE arrotata necessita di una sottotilazione alla pagina 777 del televideo. ELIMINATO. La sua scheda di presentazione ci racconta che Nicolas tempo fa stava per emigrare in America a tentar fortuna. Beh Nicolas, ora più niente ti trattiene, men che meno io.

La fame di Camilla - Buio e luce: essendo l'unico gruppo musicale in gara in questa edizione, non nascondo che avevo non poca curiosità di sentirli. La fame di Camilla sono un gruppo ambizioso, a cominciare dal nome ispirato a Feuerbach. A dire il vero ho qualche diffcoltà a capire dove vogliano andare a parare: si presentano come rockettari indie ma non ci credono fino in fondo nemmeno loro e il risultato finale è più simile a un pezzo dei Baustelle (con tanto di corista che fa la doppia voce alla Rachele) senza però i testi del Bianconi. Ad ogni modo il brano si lascia decisamente sentire: l'arrangiamento non è male e alla radio funzionerà benissimo. Sarebbero gli unici che meriterebbero davvero la promozione alla finale e invece vengono ELIMINATI.

Tony Maiello - Il linguaggio della resa: già meteora della prima edizione di X-Factor, Tony non ci sta e con questa sua nuova breve parentesi sotto i riflettori Rai si avvia ad essere il primo caso documentato di meteora che ridiventa meteora. Non può non essere così per un ragazzo che ha sempre basato quel po' di notorietà esclusivamente sugli ammiccamenti alla telecamera. Maiello stona alla grande, ha la voce più volte calante e il pezzo è un'orrida nenia che conduce l'ascoltatore al suicidio. Sembrerebbe uno scarto di Gigi D'alessio se non fosse che il brano è scritto da Alberto Salerno, marito di Mara Maionchi, autore di Io vagabondo dei Nomadi. QUALIFICATO.

Romeus - Come l'autunno: un arrangiamento quasi soul per un pezzo scritto da Tricarico, simile però ai Negramaro, ma che nel ritornello diventa dei Baustelle, che il giovane interpreta come Riccardo Maffoni che imita Giuliano Sangiorgi. Che pasticcio Romeus! ELIMINATO.

1 comment:

Silvia said...

il titolo di questo post merita da solo un 10! Grande come sempre cara miss!