Sunday, September 02, 2007

Leo Leandro - Caramella (1993)

Nonostante l'impronta fortemente “ciellina” del Festival, il sesso ha sempre fatto prepotentemente capolino nei testi; garbatamente e ironicamente negli anni 60, più sfrontatamente negli anni 80 e in maniera decisamente esplicità dagli anni 90 in avanti, facendo più volte incazzare i più bacchettoni. Durante la scorsa edizione, ad esempio, il Vescovo di Ventimiglia e Sanremo è sceso in campo per scomunicare il malcapitato di Patrizio Babù, giovane proposta che nella sua canzone Peccati di gola chiedeva alla sua partner di alzare la sottana, e aprire la sua persiana, perché è figlia di puttana la femminilità. Roba da romanzetto rosa d'appendice in confronto al pezzo di cui sto per parlarvi. Incredibile, infatti, che nel 1993 nessun altro prelato fosse insorto contro Leo Leandro e la sua Caramella.
Perché? È molto semplice: Caramella parla di un uomo che adesca una minorenne comprandogli le caramelle al bar. E mentre lei mastica le sue caramelle lui la osserva lasciandosi andare a lubrici pensieri: "Caramella all'albicocca, guarda che bocca. Caramella alla mora, guarda che bona. Caramella anche alla mela, che seno a pera." Sublime.
Condisce il tutto lo scanzonato stile pop/blues molto simile al primo Alex Britti (quello de La vasca, giusto per intenderci) e il delizioso coretto che ripete il bellissimo verso "Caramella alla pera, che merendera" (coooosa???). Siccome sarebbe profondamente ingiusto privarvi di questa meraviglia, ecco il testo integrale:

Esco dal portone e poi via
Sei sempre sotto lì casa mia

Che sventola, mi guardi e vai via
E poi ti giri, mamma mia
E mastichi qualcosa, cos'è, cos'è
Andiamo al bar, mi prendo un caffè
Tu prendi tante caramelle
Ti guardo e sento brividi a pelle

Caramella all'albicocca, guarda che bocca

Caramella alla mora, guarda che bona
Caramella stammi stretta, ma quanta frutta
Ti chiedo un bacio e ti fai brutta

Caramella alla pera, che merendera
Caramella anche alla mela, che seno a pera
Vieni a casa mia stasera

Ma vieni sola, mi ridi in faccia scappi via

La sveglia ormai non mi serve più

Uno squillo, e già io so che sei tu

Mi pensi, io ti penso di più

Hai sedici anni, ma guarda tu
Ormai io li ho passati da un po'
Ma tu mi piaci troppo però

Mangi troppe caramelle, scappi e lasci i brividi a pelle

Caramella all'albicocca, guarda che bocca

Caramella alla mora, guarda che bona

Caramella stammi stretta, ma quanta frutta
Ti chiedo un bacio e ti fai brutta
Caramella alla pera, che merendera

Caramella anche alla mela, che seno a pera

Vieni a casa mia stasera
Ma vieni sola, mi ridi in faccia scappi via.

Probabilmente il brano sanremese più trash di sempre. È inutile dirvi che Caramella venne eliminata e di Leo Leandro non è rimasta traccia da nessuna parte.
Peccato perché il pezzo non avrebbe assolutamente sfigurato nell'edizione di quet'anno. Da ascoltare e riascoltare a volontà, a patto che poi vi purifichiate ascoltando l'intera discografia di Frate Cionfoli.

3 comments:

Anonymous said...
This comment has been removed by the author.
Anonymous said...

Per riascoltare questa perla della musica italiana, vi rimando al nostro video su Youtube, omaggio al genio assoluto di Leo Leandro e al suo oboe:
http://www.youtube.com/watch?v=mhCPaZkhA5g

Paolo Agfa said...

Da oggi anche fan page su Facebook. WE MISS YOU LEO!
http://www.facebook.com/pages/Leo-Leandro /180775758620451