Lo confesso. Io, devota a San Remo più di Paolo Brosio alla Madonna, quest'anno volevo farlo; volevo boicottare il Festival. Sono molteplici i motivi che mi hanno indotto a questa estrema riflessione, motivi di ordine, morale, culturale, etico. Il motivo etico: quest'anno non c'è Povia e privata della sua sintesi tra Ci son due coccodrilli e una puntata di Verissimo la mia pancia si sente vuota come quella di un bambino del Darfur tanto amato dal nostro artista. Il motivo culturale: il martedì su Italia1 va in onda il mio programma preferito, Mistero, sì proprio quello nel quale Raz Degan commenta in esperanto i filmati di youtube spacciandoli per testimonianze esclusive sottratte da Daniele Bossari alla CIA. Ma per stavolta posso sopperire, visto che Patty Pravo sta chiaramente mutando in un chupacabras. Il motivo etico: siamo all'eresia iconoclastica. Un Sanremo con due vallette more!!!!! No dico, stiamo scherzando? E poi non lamentatevi se l'Italia va male e la Fiat vuole spostarsi in America, ok?
Intanto nel primo break pubblicitario di questa edizione si sono già visti uno in fila all'altro lo spot della Tim con Belen, quello della Canalis per Lancia e George Clooney nel tombino di Fastweb. Non mi stupirei se Fabrizio Corona, ancora mancante all'appello, si esibisse nel corso della serata in un reading del suo primo romanzo giallo da poco pubblicato, con protagonista un paparazzo detective dal meraviglioso nome Nick Zaro. Business is businnes, baby. E Sanremo è Sanremo. Che lo spettacolo abbia inizio.
Intanto nel primo break pubblicitario di questa edizione si sono già visti uno in fila all'altro lo spot della Tim con Belen, quello della Canalis per Lancia e George Clooney nel tombino di Fastweb. Non mi stupirei se Fabrizio Corona, ancora mancante all'appello, si esibisse nel corso della serata in un reading del suo primo romanzo giallo da poco pubblicato, con protagonista un paparazzo detective dal meraviglioso nome Nick Zaro. Business is businnes, baby. E Sanremo è Sanremo. Che lo spettacolo abbia inizio.
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