Wednesday, February 17, 2010

Sanremo 2010 - Le nuove proposte PART. 1, ovvero: ma perché non esiste più il sogno di un bel posto in banca?

Nina Zilli – L’uomo che amava le donne: cavalla di razza della super major discografica (Universal), Nina Zilli colpisce immediatamente lo spettatore per la grande bellezza e il suo sofisticato look da pin-up che già ci aveva mostrato nel video di 50mila, stravenduta hit dell'estate cantata in coppia con Giuliano Palma. La ragazza avrebbe tutte le carte in regola per vincere ma questa L'uomo che amava le donne è davvero identica in ogni sua parte al suo precedente successo, colpa anche del testo scritto da un evidemente poco ispirato Kaballà. E senza l'ausilio di una controvoce importante come quella di Palma lo stile della Zilli stufa dopo pochi vibrati. Resta comunque la migliore della serata e la giuria composta questa volta al 50% dagli orchestrali Rai e al 50% dal pubblico a casa non può non premiarla. QUALIFICATA e certamente vincitrice.

Broken Heart College – Mesi: figli di Trl, la peggiore trasmissione televisiva musicale di sempre, riescono nell'impresa titanica di farmi dimenticare la performance dei Sonhora, ma questo non so se sia un bene o un male. Fanno talmente schifo che perfino il regista Duccio Forzano preferisce più volte distogliere la telecamera da loro inquadrando un corista anzianotto con la coda di cavallo chiaramente uscito ieri da Rebibbia. Diventati famosi con il brano Na na na, i due ragazzi restano fedeli ai suoni onomatopeici da logopedista proponendo un brano infarcito di "uo uo uo", maldestri tentativi di riempire un vuoto pneumatico incolmabile, musicalmente e mentalmente parlando. Anche loro sono prodotti dalla potente Universal, ma come in Highlander ne resterà soltanto uno. E la Zilli li decapita con estrema facilità. ELIMINATI.

Mattia De Luca – Non parlare più: il testo del pezzo porta la firma di Tricarico, pseudonimo sotto il quale si cela evidentemente Michele Zarrillo, perché dello stile surreale dell'autore di Io sono Francesco non vi è neanche l'ombra. Noioso pop melodico già sentito ancora prima di essere ascoltato e per di più infarcito da continui ammiccamenti del ragazzo alla camera. ELIMINATO.

Jacopo Ratini – Su questa panchina: lanciato come la risposta maschile ad Arisa, assomiglia più alla risposta sfigata di Povia e della sua "mimo-canzone" e ho detto tutto. Questo qui sfoggia pure il look di Fiorello quando faceva il karaoke e questo non è davvero tollerabile. ELIMINATO, si spera dalla faccia della terra.

Luca Marino – Tu non mi dai pace: infinocchia tutti cantanto sulla base di Piccola e fragile di Drupi e si QUALIFICA pure per la finale. Un genio del male con la faccia da bambino. Anzi no, con la faccia di Noel Gallagher bambino... o di Daniele Groff, fate un po' voi.

La giuria demoscopica presente in teatro ha nuovamente il compito di eliminare due interpreti. Vengono inaspettatamente trombati il cantante neo-confidenziale de noartri Valerio Scanu e il duo bimbominkia dei Sonhora. Il primo verrà certamente recuperato grazie al televoto come fu per Sal Da Vinci lo scorso anno, che dopo il ripescaggio arrivò pure secondo. I Sonhora (mi rendo conto solo ora che ogni volta metto l'acca in posto diverso...) tornano invece a giocare con le formire e i Gormiti assieme ai Broken Heart College, sperando che qualcuno di loro non si curi dell'avvertenza sulle confezioni "VIETATO AI BAMBINI DI ETA' INFERIORE AI 3 ANNI" e ne ingerisca uno.

2 comments:

Anonymous said...

tutte ste cose devi metterle in un libro prima o poi. Complimenti, blog bellissimo

Anonymous said...

imparato molto